martedì 28 febbraio 2012

dia de Andalucia

descubro que hoy (28 febrero) es el dia de Andalusia, desde 1980.
la noche pasada, bebiendo la infusion comprada en el Realejo, pensaba en Cordoba...
de verdad no creia que iba a ser tan clavada en mi alma. solo han sido 3 meses pero siento que la llevo en mi corazon. en mis palabras. (las palabras y las letras que me como hablando bien, hablando andaluz ;) )
en Wales, de erasmus, me quedè 6 meses, pero nunca me pasò de sentir que era... mi tierra...
Andalucia... pues, es como mi casa ahora.

y no es como "una otra casa"
es como si mi casa ahora es, en el mismo momento, todo.
es mas grande, con mas cielo y mas tierra, mas estrellas y mas lluvia.
es donde estan mis padres, es parma, es cordoba.

domenica 19 febbraio 2012

uvaacerba

23.33

ventisetteminutipoiquestagiornatafinisce

Le lunghe attese,
l'incombente trepidazione,
ma è vero che
grandi aspettative ingannano
e chi troppo abbraccia, nulla stringe. ...
 
E cerco di orientarmi

tra il buio e il disordine,

tra vorticosi indugi

e strisciante viltà. 



martedì 14 febbraio 2012

piovono rane

poi arriva quel giorno in cui non si può andare in giro per le strade senza vedere rose rosse cuori dolci a cuore cuori rossi e gente che compra e regala queste cose rosse cuore sole amore ovunque.
e allora, all'ansia latente che da un mese e più non mi fa respirare come si deve, si aggiunge un carico di insofferenza. pessimismo e fastidio. ecco. esco dall'università stremata dall'ennessima rogna burocratica e la consueta domanda cosmica stampata in testa "ma chi me l'ha fatto fare?". 
faccio una cosa che mi piace, vado alla Feltrinelli e mi perdo tra le guide di viaggio. mi piacciono i libri. mi piacciono ancora di più quelli che ti suggeriscono come perderti nel mondo. ne comprerei mille. vorrei che me li regalasse qualcuno. penso che sono stufa di regalararmi da sola le cose che mi piacciono. penso che sono molto stufa di molte cose. penso che forse è solo lo sconforto di questo periodo, il fisiologico momento di crisi quando finisce un percorso (e per di più ti rendi conto che non ti resta quasi nulla di 3 anni... ) e il cambiamento è inevitabile. penso che forse per questo, da un mese a questa parte, ogni 22 minuti penso che forse fin'ora ho sbagliato e dovrei fare qualcosa che, invece di cercare di frenare l'inquietudine, la assecondi. penso forse ho bisogno qualcosa di stabile. penso forse ho bisogno di qualcosa che si muova di continuo. penso forse penso troppo e con troppi forse.


allora mi compro un bignè allo zabaione, vado a casa (la casa dove mi ospitano posso chiamarla "casa mia"?), mi preparo un tea alla mandorla, mangio il bignè che di sicuro è molto meglio dei rospi che ingoio più spesso di quanto vorrei e mi dico:
potrebbe andare peggio, potrebbero piovere rane.


Bormio, gennaio 2011

giovedì 9 febbraio 2012

animo !

[alla radio sento un politico spagnolo della destra conservatrice, il ministro della giustizia, che dice cose più di sinistra di gente del PD.... e alla frase "il matrimonio gay dev'essere un diritto costituzionale" mi viene voglia di dare delle testate al volante chiedendo "ma perchè da noi no???"]
[alla tv si parla di nuove strade, trasformazioni, e un ospite cita il detto spagnolo "el camino limpia", la strada purifica chiarifica crea idee... e come posso non pensare alla mia cara March To Athens?]
[chatto con un amico e le perle di saggezza hanno il ritornello di una canzone, guarda caso, cantata da un barcellonese.]


la revolución enamora, mi ha detto un'amica. sì. y habla español.

giovedì 2 febbraio 2012

mele.

l'altra notte ho sognato che sbucciavo una mela gialla, poi le davo un morso. mangiavo una mela, cercando di ricordarmi la consistenza farinosa di un frutto che da 20anni scatena la mia istamina.
e anche nel sogno lo sapevo, dicevo "ma io sono allergica...".
e c'era un ragazzo seduto al tavolo con me, che sbucciava la sua mela gialla e mi diceva: "allora sputala, Petra!, devi sputare le cose che ti fanno male".

oggi poi una pazientina mi ha parlato di mele e allergie e mi ha chiesto "ma ti fanno ancora male o è passata?".
allora ho pensato fosse anche un sogno rivelatore sulle allergie. e stasera ho mangiato una fetta di torta di mele. non voglio più essere allergica! crediamoci.
voglio essere capace di sopportare anche quello che mi fa male.

(i miei occhi che adesso sono gonfi e rossi hanno qualche dubbio ma va be'....)