martedì 31 dicembre 2013

DuemilaEcredici


il succo del discorso è che questo DuemilaEcredici sarebbe stato peggiore senza di voi. 
quindi,

grazie a

chi mi ha fatto la spesa.
chi mi ha prestato l'aerosol, la bici, la macchina fotografica, le batterie, gli obiettivi, il wi-fi.
chi si è preso cura delle mie piante e di Pandora quando non c'ero.
chi mi porta a fare colazione, ai concerti, a teatro, a cena fuori.
chi mi ha salutata da sopra un palco.
chi ha condiviso onde e montagne di Male di Clema.
chi mi ha ospitata nella propria casa a Valencia, Barcelona, Moransengo, Orbetello e Bologna, Berceto, Genova.
chi era pronto ad accompagnarmi al pronto soccorso e invece poi c'è finito lui.
chi mi ha scritto e chiamata mentre ero in ospedale.
chi mi ha tenuto la mano mentre vomitavo da 33 ore, dormendo per terra di fianco al mio letto.
chi mi ha fatta (sor)ridere e cantare - anche nelle difficoltà.
chi mi ha fatta ballare in modo scomposto, soprattutto dopo un mese di immobilità.
chi ha posato per le foto plastiche.
chi mi ha battezzata "Petronia".
chi mi rinforza.
chi mi incanta con la magia e le storie straordinarie di ordinaria, pratica follia.
chi sa che "tanto non attacca".
chi sa che i gradi di separazione sono meno di sei.
chi sa capire al volo quello che voglio dire, pure se non parlo.
chi ha parlato a lungo senza mai dire una cosa banale.
chi mi è vicino anche da lontano.
chi mi è venuto a trovare
chi mi ha detto le parole giuste.


grazie
ai tramonti sul mare
alle dune del Marocco
agli arcobaleni sopra Parma

giovedì 16 maggio 2013

se.dici magg.io


il 16 maggio dell'anno scorso me lo ricordo molto bene. mi sono svegliata a Cordoba, poi sono andata a Sevilla.
a Cordoba ho vagato per i patios in fiore e il sole accecante, poi ho preso il treno e sono rimasta per un'ora sul tetto di Sevilla, a guardare dalla Seta il sole scendere sulla città. con il buio aumentava anche il vento. e me ne sono stata lì per un'ora, tra l'aria e il tramonto. a guardare, respirare, pensare. avevo i sandali e un vestito leggero, non sentivo freddo.

oggi piove, piove, piove.
e la nostalgia punge.

il 16 maggio dell'anno scorso ho mandato tre sms, a tre ragazzi cui voglio bene, a ognuno in modi forme e tempi diversi. ho mandato tre sms. uno mentre stavo a piedi nudi in un prato, due mentre ero immersa nel vento. 
adesso, per un motivo o un altro, in un modo o in un altro, sono tutti e tre molto lontani, non gli sms, loro.
uno in particolare mi manca tremendamente.

oggi piove, piove, piove.
e io mi sono comprata un rossetto rosso.