domenica 7 agosto 2011

Le case in cui ho vissuto erano cieli chiusi dentro ad una scatola...

sono un infinitesimo di te di me e di te
solo una parte infinitesima 

traslocando dalla Magione Digione l'ho ascoltata a ripetizione. 
il trasloco è una delle cose più stressanti che io abbia mai fatto! grazie a Silvia, Katia e le altre anime pie che mi hanno dato una mano!
il trasloco mi ha permesso anche di giungere ad alcune profonde illuminazioni
prima di iniziare pensavo che
          sarebbe stato difficile trovare un'altra casa che mi piace...
          sarebbe stato stancante, a volte ho anche pensato non ce l'avrei mai fatta,
          sarebbe stato emotivamente destabilizzante, quanti ricordi nella magione Digione!, e avrei pianto
poi mi sono resa conto che
       sono le persone, non le cose, a riempire gli spazi,
       sono le energie che non ti aspetti di avere quelle che ti salvano,
       sono, le emozioni, un lusso per menti riposate... 
essere fisicamente stremati è un antidoto sicuro alla lacrima. guardavo le pareti spogliarsi, gli scatoloni riempirsi, e a volte, come un lampo, mi attraversava il pensiero "oooh...", un attimo solo di sospensione, una fugace espressione nostalgica, subito sostituita da un vortice di pensieri pratici di dover fare, pulire, programmare, decidere.
e poi sono arrivata qui. e ho avuto suerte. questa casa me gusta mucho. il salone ti catapulta in un film di Almodovar degli anni '70 e l'azotea... be'... che incanto!
e poi, cose che hanno in comune il piso Realejo e la magione Digione:
. almeno un coinquilino musicista (qui addirittura due!)
. la porta d'ingresso imbottita
. diffusa presenza di oggetti tra il brutto, il kitch e l'inutile (tipo il kit della nonna, con penna d'argento e tagliaunghie)
. lo scarico del wc che funziona solo se...
. il divano che ti risucchia.

ps: ho anche lottato contro una cucaracha! proprio dopo aver letto l'email della Guiduch sui beatles di NYC... e aver pensato.. anche in via Digione c'erano.. qui no, per fortuna! come non detto.

1 commento:

  1. dal Blog per RadioPop


    Mirada Panoramica
    6 luglio.

    quieres subir a la azotea? – vuoi salire all’azotea? e che è questa azotea? boh. ma la filosofia di questi giorni è non rifiutare mai nulla, così seguo il mio coinquilino buffo (che mi ricorda il coinqui di hugh grant in notting hill…) su per le scale appena fuori dal nostro appartamento e… e…. !!!!!!!!!!!!!!!!!!! l’azotea è la terrazza sul tetto. non proprio terrazza perché non è sistemata bene. insomma è un tetto dove si può camminare. ci si può affacciare. si possono stendere i panni. ci si può bullare con i vicini perché tu stai in un posto fighissimo. e, barca, che incanto!!! si vedono tutti gli altri tetti e i terrazzini delle case bianche, delle vie strette, in lontananza la Mesquita di Cordoba, di là le colline, là l’Ayuntamento. è il tramonto. c’è quella luce calda e rilassante che rende più bello tutto. figuratevi un posto già meraviglioso di suo. mi si stampa un sorriso che ancora non cancello – anzi, ora, dopo che ho bevuto una tisana là sopra, sotto le stelle e con l’aria fresca, ridendo raccontandosi puntate dei simpson in un idioma mesclado itan-span-glish, il sorriso è ancora più marcato. che bello aver trovato questo posto! che bello essere a Cordoba! che fantastica concatenazione di eventi mi ha portata qui… concatenazione dai più chiamata “botta di culo” (cit. CaoticDuo)

    Mirada Flamenca che si perde tra i tetti

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